Domodossola

 

Veduta di Domodossola


Veduta di Domodossola 1878
Olio su tela, cm 84,5 x 114,5 Firmato e datato in basso a sinistra "F. Ashton 1878."
Comune di Domodossola, Civici Musei

"DOMO o DOMO D'OSSOLA (Oscela, Ocelum), borgo o città che sorge sulla destra riva del Toce in mezzo d'una pianura dell'estensione di un miglio, circondata da monti altissimi: trovasi fra i gradi di longitudine 5° 57', e di latitudine 46° 7', all'elevatezza di trecento cinque metri sopra il livello del mare."
La veduta qui riprodotta è stata effettuata dal Sacro Monte Calvario, volgendo lo sguardo verso nord. Della città di Domodossola, soggetto principale del dipinto, è particolarmente evidente, sulla sinistra, l'imponente mole del Collegio Rosmini; si riconoscono anche, tra le altre cose, il cimitero in basso al centro e i campanili della Madonna della Neve e, dietro, della chiesa parrocchiale dei SS. Gervasio e Protasio. Sullo sfondo si osservano, da sinistra a destra, il Monte Cistella, la Colmine di Crevola, la Valle Antigorio e il Monte Larone, la cui cima è coperta da una nube e alle cui pendici è ben visibile il campanile di Montecrestese, il più alto dell'Ossola.
"I monti che fanno corona alla città di Domo, presentano l'aspetto di un vago anfiteatro: sino alla metà sono in generale coltivati a campi: hanno praterie, selve di castagni e di quercie, vigneti e piante fruttifere di varie sorta: sono sparsi di villaggi e di molte case abitati da contadini, fra le quali fanno bella mostra di sé parecchi eleganti e grandiosi palazzi nei territori di Masera e di Trontano; a tal che ne rimane attonito e ricreato l'animo del viaggiatore, che pervenendo dalla valle Divedro non potè non essere attristato dall'orrida vista degli sterili dirupi e delle nude balze, tramezzo alle quali ebbe a passare durante più ore.
L'altra metà di quei monti, cioè la superiore, è per lo più infeconda; se non che tratto tratto appare vestita di quercie, di faggi, d'ontani, di pini, di larici, e d'altre silvestri piante, che forniscono agli abitatori legname da bruciare, e da costruzione.
Il terreno magro, assai arenoso non produce se non a forza d'industria, di concime e d'incessanti lavori."



 

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