Attorno al Mottarone

 

Percorso : Intra-Omegna-Orta-Invorio-Arona-Stresa-Intra
Distanza : Km 95
Tempo : h. 4
Rapporti : max 39/19 - min 53/12
Difficoltà : media

Salite :

Gravellona T. - Omegna : Distanza Km. 6.4---Dislivello mt. 93---Pendenza media 1.5%---Pendenza massima 3%
Salita ad Orta : Distanza Km. 0.7---Dislivello mt. 27---Pendenza media 3.8%
Salita a Gozzano : Distanza Km. 1.7---Dislivello mt. 68---Pendenza media 4 %
Gozzano - Invorio : Distanza Km 7---Dislivello mt. 56---Pendenza media 1%---Pendenza massima 3.5 %


Discese :

Invorio - Arona : Distanza Km. 5.2---Dislivello mt. 200---Pendenza media 3.4%---Pendenza massima 4%




Da Intra, imbarcadero vecchio dirigiamoci verso sud superata la rotonda e il ponte di San Bernardino, deviamo a sinistra verso la Villa Taranto, percorriamo la strada panoramica con vista sulla sponda lombarda, passiamo Pallanza, Suna e arriviamo a Fondotoce.
Al secondo semaforo, prima della rotonda, giriamo a destra e subito dopo a sinistra in direzione Mergozzo.
Costeggiamo l'omonimo lago, superiamo l'abitato e appena usciti dal paese svoltiamo a sinistra.
Usciamo dal bosco in un tratto pianeggiante, costeggiando il fiume Toce, al crocevia svoltiamo a destra sulla ss34.
Superiamo il lungo ponte e arriviamo a Gravellona Toce ( 19.5 ).
Alla rotonda proseguiamo diritti verso l'uscita del paese; una salita di 500 mt. ci fa innalzare leggermente.
In leggera salita la strada, chiusa dal Mottarone alla sinistra e dal Monte Cerano sulla destra, ci porta fino ad Omegna ( 26 ), tra case e fabbriche di articoli di casalinghi.
In questo tratto della ss229 c'è un po' di traffico, viaggiamo quindi ben accodati.
Al semaforo del centro cittadino svoltiamo a sinistra e dopo 1.5 Km, usciamo dal centro, per iniziare a viaggaire sul bordo del lago d'Orta.
L'atmosfera di questo lago prealpino è diversa da quella del lago Maggiore; quì i tratti sono più semplici e fanno della zona un angolo di particolare tranqillità.
Ad una grande curva, sulla nostra destra appare l'isola di San Giulio.
Superiamo, sempre in tratto pianeggiante, Pettenasco, poi una breve salita ci porta al crocevia di Orta ( 36.4 ).
Se svoltiamo a destra, possiamo scendere ad ammirare la bellezza di questo paese medievale e l'isola, proprio di fronte alla famosa Piazza Mercato ( deviazione di 1.5 Km ).
Ritornando al crocevia, proseguiamo diritti, scendiamo e riguadagnamo le rive del lago, superiamo l'antica Torre di Buccione, che svetta sopra noi sulla sinistra.
Una salita ci allontana dal lago cusiano, portandoci al semaforo di Gozzano.
Svoltiamo a sinistra, lasciando la statale, entriamo nel centro vecchio del paese, prendendo una strada a senso unico, indi allo stretto bivio proseguiamo diritti; con un paio di curve ci portiamo fuori dal paese e con tratti di leggera salita alternati a falsopiani nel bosco, saliamo ad Invorio Inferiore ( 50 ).
Al semaforo procediamo diritti ed iniziamo a scendere, dapprima tra le mura delle case, poi lungo una tranquilla e costante discesa, tra boschi di robinie.
Una breve salitella porta al culmine di Paruzzaro ( 52.7 ), proprio sotto la granitica torre campanaria.
Scendiamo lungo una pendenza più sensibile, fino al primo semaforo di Oleggio Castello ( 54 ).
Ci portiamo sulla ss142, svoltando a sinistra; superato il semaforo, la strada scende per 1.2 Km. con un tratto diritto e poi due curve molto ampie, fra i bordi di due ombreggiati boschi.
In tratto pianeggiante entriamo in Arona, al primo bivio svoltiamo a destra e al semaforo a sinistra, passando sotto il ponte ferroviario; al semaforo successivo svoltiamo a destra portandoci sul lungolago ( 57.4 ). proseguiamo in direzione nord.
Angera e il suo castello son ben visibili alla nostra destra al di la del lago Maggiore, usciamo dal centro, passiamo il porticciolo, la breve rampa e ci riportiamo nel traffico, proprio sotto l'antica fornace.
In un alternarsi di sali scendi, molto più lunghi e attenuati rispetto a prima, la strada prosegue tra ville, palazzi e parchi di magnolie e cedri.
A Meina, nella piazzetta, sotto alti pini neri, vediamo la punta di Ranco di fronte a noi.
Sempre su l bordo del lago passiamo Solcio col suo famoso cantiere nautico; un falsopiano ed eccoci a Lesa: di fronte Ispra e più in alto Brebbia, sullo sfondo il monte del Campo dei Fiori.
Brevemente superiamo Belgirate, procediamo verso Stresa.
Sulla sponda opposta, tagliato sulla roccia, vediamo l'eremo di Santa Caterina.
Superiamo Villa Pallavicino ed eccoci entrare nella rinomata Stresa ( 75.1 ), sostando per ammirare il panorama sullo sfondo delll'isola Madre di Pallanza con sopra un po a sinistra la vetta del monte Zeda.
Proseguiamo e dopo il lido e la breve discesa, l'isola Bella e poi l'isola Pescatori ci affascinano per la loro bellezza.
Dopo pochi chilometri entriamo sul lungolago di Baveno.
Siamo sul lato del lago detto Golfo Borromeo o Golfo di Pallanza.
Usciamo dal paese, la strada sotto la roccia bianco-rosata delle famose cave di marmo prosegue in piano.
Raggiungiamo la rotonda di Feriolo, lasciamo la s33 del Sempione, proseguendo sulla destra.
Numerosi campeggi nei boschi di pioppi fanno da cornice a questo tratto sabbioso del lago.
Attraversiamo il fiume Toce e giungiamo ad una rotonda dove prendiamo a destra e superiamo il piccolo borgo di Fondotoce.
All'uscita costeggaimo il canneto e sempre in piano al primo semaforo lasciamo la ss34 e svoltiamo a destra sull lungolago di Suna.
costeggiamo il viale di magnolie che annuncia Pallanza teniamo sempre la destra sino alla leggendaria curva a gomito della punta Castagnola un tempo nota come "curva dell'Eden" per via dell'omonimo albergo che sorgeva sopra di essa.
Costeggiamo il lago superiamo i rinomati giardini di Villa Taranto per riportarci sulla statale, attraversiamo il torrene San Bernardino e superata la rotonda concludiamo la nostra fatica all'imbarcadero vecchio di Intra ( 94.7 ) proprio da dove eravamo partiti.

 

 

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