Periodo
consigliato : da aprile a ottobre
Attrezzatura
: comode scarpe da montagna e abbigliamento
sportivo
Tempo
di percorrenza : 4.30h/5.00h di passo calmo e senza considerare le soste
Dislivello
: Totale 1968m (salita e discesa) ---
Alpe S.Bernardo-Lago di Ragozza +330m --- Lago di Ragozza-Rifugio Gattascosa +35m --- Rifugio Gattascosa - Passo Monscera +110m ( prima al Lago di Monscera +79m) --- Passo Monscera - Pizzo Pioltone +509.
Strutture
: Rifugio Gattascosa, gestito con 25
posti letto, tel. 0324/44804, abitazione 0324/24233.
Come
Raggiungere l'Alpe San Bernardo: Da
Verbania seguire le indicazioni per Gravellona Toce,
quindi imboccare la superstrada in direzione Sempione-Domodossola,
uscire allo svincolo per Domodossola e alla statale
prendere a destra.
Alla prima rotonda passiamo sotto il cavalcavia ferroviario
e subito dopo, alla seconda, prendiamo a sinistra chiare
indicazioni per la Val Bognanco, proseguiamo sino ad
incontrare una strada che taglia in perpendicolo quella
percorsa e svoltiamo a sinistra.
Siamo ora sulla strada della Val Bognanco teniamo sempre
la carreggiata principale, superiamo Bognanco e dopo
alcuni chilometri di strada stretta e tortuosa arriviamo
all'Alpe San Bernardo.
Alla fine dell'asfalto imbocchiamo una sterrata sulla
sinistra in poche decine di metri saremo ad un comodo
parcheggio .
Qui all'Alpe San Bernardo (1628m), alla sinistra del parcheggio parte un largo sentiero indicato dai cartelli con il codice (D0) e dai colori bianco-rosso del CAI, per il Lago di Ragozza e il Rifugio Gattascosa.
All'interno di un bosco l'ampia mulattiera sale dolcemente, dopo circa 10min arriviamo ad un bivio, seguiamo la traccia che sale ora più accentuatamente sulla destra, perchè quella sulla sinistra ci porterebbe in pochi minuti al piccolo Lago
d'Arza (1742m), di 1500mq e una cinquantina
di centimetri di profondità, circondato da torbiere.
Deviazione che comunque ci farebbe perdere poco tempo.
Saliamo ora un poco più decisamente sempre all'interno di un bosco dominato dai larici, al margine di un piccolo ruscello
che in alcuni punti attraverseremo con l'aiuto di alcuni ponticelli di tronchi.
Quando il sentiero spiana, sbuchiamo dalla vegetazione in una larga radura.
E' questa la Torbiera di Gattascosa (1831m) (35/45min).
La Torbiera è solcata da numerosi rigagnoli e dal ruscello popolato da numerosi salmerini che abbiamo già costeggiato più in basso.
La vista è notevole le cime della Val Bognanco ci circondano, il Pizzo Pioltone la nostra meta è li ad attenderci con le falde sprofondate tra i larici dai colori fiammeggianti di fine ottobre.
Attraversiamo il pianoro, il sentiero sempre molto evidente si impenna tra un rado bosco di larici, tuttavia lo sforzo è breve e approdiamo al Lago di Ragozza (1958m) (45/55min).
Possiamo notare l'immensa frana scesa dalla Cima
di Verrosso, che ha occluso
l'uscita del lago che formava il bacino sottostante oggi
solo torbiera.
Questo lago immerso in un ambiente stupendo, ha una superficie
di 10.000mq e una profondità di 3,5m, è circondato
da larici e da una infinità di rododendri e cespugli
di mirtilli.
Se in primavera questo posto è fantastico per i suoi colori vivaci, ora l'autunno regala scorci dalle tinte tenui ma ugulmente emozionanti.
Il primo ghiaccio ricopre leggero la superfice lacustre.
Prendiamo il sentiero che sale al margine del lago e ci apparirà il Rifugio Gattascosa(1993m)(50min/1.00h)che raggiungiamo in pochi minuti.
Il Rifugio Gattascosa dispone di 25 posti letto è gestito e può
essere un ottimo punto d'appoggio sia per mangiare nelle
gite di un giorno, sia per pernottare qualche giorno usandolo
come punto di partenza per il trekking dei laghi della Val
Bognanco.
Caratteristico il modo di accatastare la legna tagliata
in piccoli pezzi a forma di panettone che ricorda le vecchie
carbonaie.
Ammiriamo ancora il profilo del Pizzo
Pioltone che ci sovrasta, e dopo esserci
rifocillati ripartiamo con il sentiero che esce in piano proprio
dietro il rifugio.
Siamo ora sulla gippabile che dall'Alpe San Bernardo sale sul versante opposto della valle, e che passando per l'Alpe Monscera giunge al rifugio.
Dopo pochi minuti incontriamo una deviazione sulla sinistra, chiari cartelli indicatori, imbocchiamola e dopo una facile salitella ci ritroveremo sulle sponde del Lago di Monscera (2072m)(1.05/1.15h).
Proprio sotto la sella del Passo è posto il Lago
di Monscera, collocato nel più
alto dei terrazzi naturali della valle glaciale del Rio Rasiga,
questo laghetto occupa attualmente una superfice di
5600mq con una profondità massima di 4,5m, circondato
da bassa vegetazione perchè posto sul limite
altimetrico della vita arborea è comunque circondato
da rari larici e popolato da anfibi.
Alcuni resti di canalizzazioni testimoniano un passato
sfruttamento per l'irrigazione, oggi adibita solo a
pascolo.
Salendo pochi metri raggiungiamo il Passo
Monscera (2103m)(1.10/1.20h)
dove corre il confine Italo-Svizzero
suggellato da un cippo di marmo.
Di fronte a noi si
apre la vista sulle vette del Vallese dominate da sinistra verso destra da Weissmies(4023m), Lagginhorn(4010m) e Fletchhorn(3996m),
ricoperte dai ghiacci.
Qui al passo, sulla destra, sale un sentiero che supera un paio di dossi erbosi e in una decina di minuti ci porta all'attacco dell'erta finale.
Cinquecento
metri di dislivello, totalmente su pietraia ci attendono,
la traccia una volta sotto il picco è evidente
e sale zigzagando con pendenze assai impegnative che sotto
un sole estivo potrebbero diventare proibitive se non
ben allenati e con buone riserve d'acqua.
Il paesaggio oscilla tra il lunare e il marziano, ma la fatica è tutta terrestre.
Finalmente guadagniamo la vetta del Pizzo Pioltone (2612m)(2.30/3.00h).
Sulla vetta è
posto un omino in pietra, nel quale è incastonata
una cassetta metallica con il libro di vetta, posata nel
2004 da alcune sezioni CAI.
Sulla cresta in direzione nord corre il confine Italo-Svizzero,
tanto che questa cima ha anche un altro nome usato in
territorio Elvetico rispondente a "Camoscellahorn".
Appena arrivati, di fronte a noi appare il
Monte Leone con il suo ghiacciaio.
La giornata bellissima di fine ottobre ci consente un panorama superbo.
Infatti dopo il Leone,
proseguendo verso destra, sopra la Valle
di Gondo svettano il Cistella
e il Diei,
quindi la cresta che dal Pioltone porta al Pizzo
Giezza, in basso la Val
d'Ossola delimitata dalle creste della
Val Grande,
sotto di noi si apre la Val
Bognanco con i suoi laghi e giù
in fondo la sagoma del Mottarone
con la sua antenna televisiva ben visibile.
Da qui il ritorno avviene per lo stesso percorso, oppure
tornati al Passo Monscera si può, costeggiando
l'omonimo lago sulla sinistra, andare all'Alpe Monscera
e quindi all'Alpe San Bernardo nostro punto di partenza
e arrivo.
Che si scelga la soluzione ad anello (un poco più lunga) o la ripetizione del tracciato di andata, si torna appunto all'Alpe San Bernardo dopo (4.30/5.00h).
Escursione abbordabile sino al passo che diventa per esperti
dal passo alla vetta a causa di un dislivello notevole
con una salita molto ripida.
Grazie agli escursionisti di giornata Dario e Flavio.